San Giuseppe, padre davidico del Cristo

La riflessione di questo mese si incentra appunto su colui che Gesù chiamò "Padre" e che alla missione di "Padre" e "Sposo" sacrificò tutto se stesso: S. Giuseppe, al quale è dedicata nelle pagine seguenti una preghiera (tratta dal libro "Pregate, pregate", Ed. Shalom) che chiude, come di consueto, la nostra rubrica. S. Giuseppe può considerarsi l’emblema di una cultura "presunta", poiché anche le persone che si professano devote di questo Santo, nella maggioranza dei casi non si rendono effettivamente conto della Sua reale grandezza. Seguiamo pertanto i punti salienti della rassegna storico-dottrinale di P. Tarcisio Stramare, Direttore del Movimento Giuseppino ("Gesù lo chiamò Padre", Ed. Vaticana, 1997), che spiega per quali ragioni S. Giuseppe non è semplicemente una figura marginale della Storia della Salvezza. L’umanità di Cristo percorre, per purificarla e santificarla, tutta "la via" dell’uomo, che passa attraverso la coppia, il matrimonio, la famiglia, la maternità, la paternità, inconcepibili senza San Giuseppe che, di tutti i Misteri della vita di Cristo, testimoniati nei Vangeli e celebrati nella Liturgia, è stato l’indispensabile "Ministro". La paternità di S. Giuseppe si esercita infatti attraverso gesti concreti: l’accoglienza del concepito, l’iscrizione di Gesù all’anagrafe, l’imposizione del nome, la circoncisione, la presentazione al Tempio, la protezione, il sostentamento, l’educazione ed il lavoro. Si tratta di un ruolo importantissimo, dato che , come affermato da Giovanni Paolo II nell’Esortazione Apostolica "Redemptoris Custos" del 1989, S. Giuseppe ha partecipato al disegno redentivo, che ha il suo fondamento nell’Incarnazione, come nessun’altra persona umana, ad eccezione di Maria Madre del Verbo incarnato. L’altissimo incarico e la corrispondente fiducia riposta in lui da Dio stesso, affidandogli i tesori più preziosi, Gesù e Maria, suppongono da parte di Dio, assieme a Grazie eccezionali, anche una speciale vocazione simile a quella dei profeti. Dato il rapporto d’analogia esistente tra le vocazioni profetiche, ci può illuminare la Rivelazione del Mistero di Cristo ricevuta da S. Paolo (la volontà salvifica di Dio nella pienezza dei tempi, secondo un piano che ha come oggetto la restaurazione dell’universo in Cristo) e riguardante la sua vocazione, ossia quella di impegnarsi nella missione di annunziare la salvezza ai pagani. Ebbene, come per Paolo, così anche per Giuseppe la chiamata di Dio si identifica con la Rivelazione del Mistero che lo porta, nel suo caso, ad essere testimone della volontà salvifica di Dio giunta alla sua massima espressione con il Mistero dell’Incarnazione.
Per mezzo di un Angelo, Dio comanda a Giuseppe nel sonno di tenere con sé la sposa Maria e di dare il nome al Bambino. Anche se il concepimento è opera dello Spirito Santo, Giuseppe accetta di compiere il suo alto ufficio: servire direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità. L’adesione di S. Giuseppe alla volontà di Dio manifesta "una stupenda docilità, una prontezza eccezionale di obbedienza ed esecuzione" (Paolo VI, 19 marzo 1968). La caratteristica di S. Giuseppe è "l’aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al Mistero dell’incarnazione ed alla missione Redentrice che vi è congiunta; l’aver usato dell’autorità legale, che a lui spettava sulla Sacra Famiglia, per farle totale dono di sé, della sua vita, del suo lavoro; l’aver convertito la sua umana vocazione all’amore domestico nella sovrumana oblazione di sé" (Paolo VI, 19 marzo 1966).

Alla domanda che i discepoli fecero a Gesù sul motivo del suo parlare in parabole, Egli aveva risposto citando Isaia: "A voi è dato di conoscere i Misteri del Regno dei Cieli, agli altri invece non è dato. (…) Beati i vostri occhi perché vedono e le vostre orecchie perché ascoltano. In verità vi dico che molti profeti e giusti hanno desiderato vedere quello che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare quello che voi ascoltate , e non l’udirono" (Mt. 13.11-17). Giuseppe si trova non solo tra i felici destinatari della beatitudine pronunciata da Gesù: egli è il "Giusto" al quale è stato dato, in modo assolutamente privilegiato, di conoscere i Misteri del Regno, di vedere e di ascoltare l’Atteso delle genti e, unico, di sentirsi dal Lui chiamare con il nome di "Abbà", papà, lo stesso appellativo usato da Gesù con il Padre dei Cieli.
Il pensiero teologico su S. Giuseppe ha trovato un forte impulso soprattutto nella voce autorevole dei Sommi Pontefici, i quali hanno messo a fuoco con la luce del Magistero i punti essenziali della teologia giuseppina:
Pio IX con il decreto della Sacra Congregazione dei Riti "Quemadmodum Deus" (8 dicembre 1870) proclama S. Giuseppe Patrono della Chiesa Universale: è secondo solo a Maria nel potere di intercessione. Con il decreto "Inclytum Patriarcham" (7 luglio 1871) viene riconosciuta a S. Giuseppe il diritto ad un culto superiore a quello degli altri Santi, si ritiene che gli furono concesse da Dio Grazie speciali per il suo stato.
Leone XIII, nell’Enciclica "Quamquam pluries" (15 agosto 1889), espone tutta la dottrina su S. Giuseppe, dai fondamenti della sua dignità sino alla ragione singolare per cui merita di essere proclamato Patrono di tutta la Chiesa, modello ed avvocato di tutte le famiglie cristiane.
Benedetto XV, nel Motu proprio "Bonum sane" (25 luglio 1920), ricorda l’efficacia della devozione a S. Giuseppe come rimedio ai problemi del dopoguerra e raccomanda inoltre di supplicarlo in favore dei moribondi, poiché "egli è ritenuto meritatamente il loro più efficace protettore, essendo spirato con l’assistenza di Gesù e Maria".
Pio XI, nell’Allocuzione del 19 marzo 1928 sostiene la superiorità di S. Giuseppe su S. Giovanni Battista e S. Pietro; nell’Allocuzione del 19 marzo 1938 riconosce all’intercessione di S. Giuseppe il titolo di "onnipotente". Pio XI, riservando a S. Giuseppe il titolo di "Padre della grande Carità", poteva additarlo, nella descrizione evangelica del Giudizio Universale, per una sua particolarità: "Insieme con Maria, la particolarità di S. Giuseppe sarà in quell’ultimo giorno di non dire nulla, di non rispondere, di non poter replicare interrogando alla constatazione suprema del Giudice Divino. Giacché, quando il Signore dirà la grande spiegazione dell’eterno premio dei giusti, S. Giuseppe, unico tra questi, non risponderà con espressione di meraviglia. In mezzo a tutto quel generale stupore, uno solo non rimarrà affatto meravigliato: S. Giuseppe, il quale si troverà nella verità vissuta ed esperimentata. Allorché il Signore gli ricorderà che aveva avuto fame e gli aveva dato da mangiare e, aveva avuto sete e lo aveva dissetato, era spoglio e lo aveva rivestito, S. Giuseppe risponderà: "E’ vero, o Signore, è tutto vero" (19 marzo 1936).
Pio XII nel discorso del 1° maggio 1955, istituisce la festa liturgica di S Giuseppe Operaio.
Giovanni XXIII, nella Lettera Apostolica "Le voci" del 19 marzo 1961, riassume gli atti dei precedenti pontefici in onore di S. Giuseppe e lo nomina protettore del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Paolo VI, nella Cost. "Lumen Gentium" (21 novembre 1964) accoglie l’inserimento del nome di S. Giuseppe nel Canone della S. Messa.



Sacro Manto in onore di San Giuseppe
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Dio, vieni a salvarmi.Signore vieni presto in mio aiuto.sei tu il mio soccorso,la mia salvezza:Signore non tardare.(Sal, 69,2.6)
3 Gloria al Padre(Dedicati alla Santissima Trinità, in ringraziamento per aver innalzato San Giuseppe ad una personalità eccezionale)
OFFERTA
Eccomi, San Giuseppe, Prostrato devotamente innanzi a te, ti presentiamo questo Manto prezioso insieme al proposito della mia devozione fedele e sincera.Tutto quello che potrò fare in tuo onore, durante la mia vita, io intendo seguirlo, per mostrarti tutto il mio amore verso di te.Aiutami, San Giuseppe. Assistimi ora e in tutta la mia vita, ma soprattutto nell'ora della mia morte, come tu fosti assistito da Gesù e da Maria, perché ti possa un giorno onorare nella patria celeste per tutta l'eternità. Amen.
San Giuseppe, glorioso patriarca, prostrato innanzi a te, ti venero devotamente e ti offro queste mie preghiere, a ricordo delle tue innumerevoli virtù.In te ebbe compimento in modo sublime il sogno misterioso dell'antico Giuseppe, poiché, non solo il Sole Divino, Gesù, ti circondò con i suoi fulgidissimi raggi, ma anche la Mistica Luna, Maria, ti rischiarò con la sua dolce luce.Glorioso San Giuseppe, come l'esempio di Giacobbe, che andò personalmente a rallegrarsi con il suo figlio prediletto, esaltato sopra il trono dell'Egitto, servì a trascinarvi anche gli altri suoi figli, così spero che l'esempio di Gesù e di Maria, che ti onorarono con tutta la loro stima e con tutta la loro fiducia, convincano anche me ad interesse in tuo onore questo Manto prezioso.O gran Santo, fa' che il Signore rivolga sopra di me uno sguardo di benevolenza. Come l'antico Giuseppe non scacciò i colpevoli fratelli, anzi li accolse pieno di amore, li protesse e li salvò dalla fame e dalla morte, così tu, o dolcissimo custode di Gesù, mediante la tua intercessione, fa' che il Signore non voglia mai abbandonarmi in questa valle di esilio.Ottienimi, inoltre, la grazia di conservarmi sempre nel numero dei tuoi servi devoti e, come loro, di vivere sereno sotto il Manto della tua protezione ogni giorno della mia vita e nel momento della mia morte. Amen.
ORAZIONI
Salve, glorioso San Giuseppe, custode dei tesori incomprensibili del cielo e padre davidico di Colui che nutre tutte le creature.Dopo Maria, Santissima tu sei il Santo più degno del nostro amore e meritevole della nostra venerazione. Fra tutti i Santi, tu solo avesti l'onore di allevare, guidare, nutrire e abbracciare il Messia, che tanti profeti e re avevano desiderato vedere.San Giuseppe, salvi la mia anima e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia che umilmente imploro.Ti ricordo anche le anime benedette del purgatorio, perché tu ottenga loro grande sollievo nelle loro pene.
Padre nostroAve MariaGloria al Padre
Potente San Giuseppe, che fosti proclamato patrono universale della Chiesa, t'invoca fra tutti i Santi, quale fortissimo protettore dei miseri, e benedico mille volte il tuo cuore, sempre pronto a soccorrere ogni sorta di bisogni.A te, caro San Giuseppe, fanno ricorso la vedova, l'orfano, l'abbandonato, l'afflitto ed ogni sorta di sventurati. Poiché non c'è dolore, angoscia o disgrazia che tu non abbia pietosamente soccorso, degnati, per i doni che Dio ha messo nelle tue mani, di ottenermi la grazia che ti domando.Anche voi, anime Sante del purgatorio, supplicate San Giuseppe per me.
Padre nostroAve MariaGloria al Padre
Tu, o caro Santo, che conosci tutti i miei bisogni, prima ancora che li esponga con la preghiera, sai quanto mi è necessaria la grazia che ti domando. L'anima mia addolorata non trova riposo in mezzo alle pene.Nessun cuore umano potrebbe comprendere la mia angoscia; se pure trovassi compassione presso qualche anima caritatevole, essa non mi potrebbe aiutare. Tu, invece, hai donato conforto e pace, grazie e favori a tante persone che ti hanno pregato prima di me; per questo mi prostro davanti a te e ti supplico sotto il grave peso che mi opprime.A te, o San Giuseppe, ricorro e spero che non mi vorrai respingere, poiché Santa Teresa ha detto e ha lasciato scritto nelle sue memorie: "Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe verrà certamente concessa".O San Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore e porta verso la luce divina e la felicità le anime Sante del purgatorio, che tanto sperano dalle nostre preghiere.
Padre nostroAve MariaGloria al Padre
Eccelso Santo, per la tua perfettissima obbedienza a Dio, abbi pietà di mePer la tua santa vita piena di meriti, esaudiscimiPer il tuo carissimo nome, aiutamiPer il tuo clementissimo cuore, soccorriciPer le tue sante lacrime, confortamiPer i tuoi Dolori, abbi compassione di mePer le tue Allegrezze, consola il mio cuoreDa ogni male dell'anime del corpo, liberamiDa ogni pericolo e disgrazia, salvami
Soccorrimi con al tua santa protezione e, nella tua Misericordia e potenza, ottienimi tutto ciò che mi è necessario e, soprattutto, la grazia di cui ho particolarmente bisogno.Ti ricordo anche le anime care del purgatorio, perché tu ottenga loro l'immediata liberazione dalle pene.
Padre nostroAve MariaGloria al Padre
Glorioso San Giuseppe, innumerevoli dono e grazie e i favori, che tu ottieni per i poveri afflitti.Tutti coloro che sono ammalati, oppressi, affamati e offesi nella loro dignità umana, calunniati, traditi, implorano la tua regale protezione, certi di venire esauditi nelle loro domande.Non permettere, San Giuseppe carissimo, che io sia il solo, fra tante persone beneficate, a restare privo della grazia che ti domando. Mostrati anche verso di me potente e generoso, e ti ringrazierò come mio grande protettore e particolare liberatore delle anime Sante del purgatorio.
Padre nostroAve MariaGloria al Padre
Eterno Divin Padre, per i meriti di Gesù e Maria, degnati di concedermi la grazia che imploro.A nome di Gesù e di Maria, mi prostro riverente alla tua divina presenza e ti prego devotamente di accettare la mia ferma decisione di essere tra i molti che vivono sotto la protezione di San Giuseppe.Benedici quindi il prezioso manto, che io oggi dedico a lui quale segno della mia devozione.
Padre nostroAve MariaGloria al Padre
Pie Suppliche
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nell'anima mia e la santifichi.
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nel mio cuore e lo infiammi di carità.
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nella mia intelligenza e la illumini.
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nella mia volontà e la fortifichi.
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nei miei pensieri e li purifichi.
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nei miei affetti e li regoli.
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nei miei desideri e li diriga.
S.Giuseppe, prega Gesùche venga nelle mie operazioni e le benedica.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùil suo santo amore.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùl'imitazione delle tue virtù.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla vera umiltà di spirito.S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla mitezza di cuore.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla pace dell'anima.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùil desiderio della perfezione.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla dolcezza di carattere.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùun cuore puro e caritatevole.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùl'amore al patimento.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla sapienza delle verità eterne.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla perseveranza nell'operare il bene.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla fortezza nel sopportare le croci.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùil distacco dai beni di questa terra.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùdi camminare per la via stretta del cielo.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùdi essere libero da ogni occasione di peccato.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùun santo desiderio del Paradiso.
S.Giuseppe, ottienimi da Gesùla perseveranza finale.
S.Giuseppe,fa' che il mio cuore non cessi mai di amarti e la mia lingua di lodarti.
S.Giuseppe,per l'amore che portasti a Gesù, aiutami ad amarlo.
S.Giuseppe,degnati di accogliermi come tuo devoto.
S.Giuseppe,io mi dono a te: accettami e soccorrimi.
S.Giuseppe,non mi abbandonare nell'ora della morte.
Gesù, Giuseppe e Maria,vi dono il cuore e l'anima mia.
Padre nostroAve MariaGloria al Padre
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